Aπορία, temine intriso di storico valore culturale, originario della fiorente Atene in età Classica. Percorre i secoli e giunge a noi intonso, conservando in sé la propria etimologia filosofica ed è nella sua terra natia che la ricerca artistica di Collective Ludwig dà espressione della sua essenza. Esposizione. Installazione. Performance. Tutto raccolto e raccordato in una sinestetica Opera Performativa, allestita nello spazio espositivo dell’Accademia di Belle Arti di Atene, ideata, realizzata ed interpretata da preziosi artisti che hanno vissuto e fatto la storia della cultura artistica contemporanea.
Un non-luogo è ciò che viene offerto agli osservatori, non mostrato, bensì presentato per essere esperito e scoperto in un proprio percorso individuale. L’invito è aperto, si varca l’ingresso ed un’atmosfera eterea, densa di lieve fermento empatico aleggia nel vasto e arioso spazio, un tempo spoglio, asettico, gelido e che ora vive di una ricercata, poetica ed accogliente composizione installativa. Sedie lignee si stagliano, come in un fermo immagine nella loro evoluzione in un ordine entropico, nel paesaggio: circa cinquanta sedute ruotate, inclinate, accostate le une alle altre, segni di presenze vitali come tracce di un passaggio colte in una tranche sceno-coreografica. Luci soffuse tagliano squarci nel buio informe, rivelando visioni prospettiche che esaltano la bellezza della sensuale opera espressionista di Yannis Tsarouchis e del meraviglioso ventaglio da lui decorato, della stilizzazione surrealista di Pavlos Samios, degli acquerelli naïf di Giorgos Stathopoulos, degli schizzi delicati di Marinos Christakopoulos, della tela hopperiana di Yannis Zikas, intrinse di memoria storica ed artistica: sorgenti luminose come raggi solari o lunari illuminano terre neutre deleuziane, che dialogano elegantemente tra loro legate da minuziosi dettagli in un continuum di rimandi visivi, sonori e sensoriali, ove la libertà di percezione definisce il valore empatico dell’allestimento.
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